11/04/2014 - Secondo un nuovo rapporto dell'OCSE, l'Italia ha aumentato i contributi e innalzato il livello dei futuri obiettivi di aiuto allo sviluppo, facendo registrare un'inversione della tendenza al ribasso negli stanziamenti a favore della cooperazione allo sviluppo. Il Paese deve ora adottare misure che consentano di attuare le raccomandazioni volte a migliorare la propria gestione dei programmi di aiuti.
L’ultima Peer Review dell'Italia condotta dal Comitato di Aiuto allo Sviluppo dell'OCSE(Development Assistance Committee – DAC) rileva che il contributo italiano per la cooperazione internazionale allo sviluppo potrebbe essere più efficace con una strategia generale più chiara e un più stretto coordinamento tra i vari ministeri.
Lo studio raccomanda cambiamenti istituzionali per migliorare la gestione, la realizzazione e la valutazione dei programmi di sviluppo e per assicurare la coerenza degli interventi. Tali misure potrebbero prevedere regole destinate a definire i termini della collaborazione dei vari ministeri nei Paesi beneficiari. L'Italia dovrebbe anche far miglior uso delle valutazioni dei programmi al fine di migliorare i metodi di lavoro.
Alcune delle suddette questioni potrebbero essere trattate daI progetto di legge di riforma in corso di esame al Parlamento che prevede la creazione di un'agenzia di cooperazione allo sviluppo.
“La leadership italiana in fatto di sicurezza alimentare è un buon esempio dei risultati che il Paese può ottenere quando definisce obiettivi chiari,” ha detto il Presidente del DAC, Erik Solheim. Inoltre, ha dichiarato che “la contribuzione dell’Italia per lo sviluppo internazionale potrebbe aumentare con degli scopi più chiari.”
L’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) fornito dall'Italia ha registrato un calo continuo tra il 2008 e il 2012, in parte a causa di pressioni dovute alla crisi economica, per poi aumentare nel 2013. Anche se si è ancora lontani dall'obiettivo di lunga data delle Nazioni Unite di un APS pari allo 0,7% del Reddito Nazionale Lordo (RNL), l'Italia si è impegnata ad aumentare il rapporto APS/RNL dallo 0,14% nel 2012 allo 0,28-0,31% nel 2017. Il Paese ha anche adottato misure per migliorare il modo con il quale comunica i flussi italiani di APS al Comitato di Aiuto allo Sviluppo.
Delle 17 raccomandazioni contenute in una precedente Peer Review del 2009, l'Italia ne ha pienamente attuate tre. Altre dieci sono state attuate parzialmente e le restanti quattro non lo sono state affatto, tra cui una raccomandazione che suggeriva di rivedere il quadro normativo della cooperazione allo sviluppo.
Il rapporto 2014 raccomanda inoltre che l’Italia si concentri su un numero più ristretto di partner strategici multilaterali poiché la sua azione mira ad un numero inferiore di Paesi beneficiari.
Ogni 4-5 anni i membri del DAC sono oggetto di una Peer Review atta a valutare le loro performance e il rispetto degli impegni presi. Generalmente la Peer Review è effettuata dai delegati di due Paesi membri del DAC e dura 6-8 mesi. Per realizzarla vengono utilizzati dati forniti dal Governo e dai funzionari del Paese in esame, informazioni fornite dalla società civile, dal settore privato e da altri donatori nei Paesi in via di sviluppo. Per ulteriori informazioni cliccare qui.
Per realizzare la Peer Review 2014 dell'Italia, gli esaminatori si sono recati in Italia e in Albania. Il gruppo degli esaminatori era costituito dai delegati di Spagna e Svezia (Paesi membri del DAC) e della Lettonia in qualità di Paese osservatore.
Per ulteriori informazioni sul rapporto i giornalisti possono rivolgersi a Elisabeth Thioleron presso la Direzione della Cooperazione allo Sviluppo dell'OCSE. Per altre informazioni o per ricevere una copia del rapporto, i giornalisti sono invitati a rivolgersi alla Media Division dell'OCSE (+33 1 45 24 97 00).
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