Nell'ambito di un approccio destinato a proteggere i cittadini dai rischi di attentati terroristici contro gli impianti chimici, i governi dei paesi dell’OCSE intendono esaminare i mezzi per scambiare e rendere pubbliche le informazioni sulla sicurezza chimica.
Il sottogruppo dell’OCSE sugli incidenti chimici si riunirà in novembre per studiare le possibilità di dare effetto alle raccomandazioni emesse da un gruppo di lavoro dell’OCSE che si è recentemente riunito a Roma su invito del Ministero italiano dell’interno, con il patrocinio delle organizzazioni delle Nazioni Unite che lavorano sulla gestione dei prodotti chimici (Organizzazione mondiale della sanità, Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, Organizzazione marittima internazionale, Organizzazione per i il divieto delle armi chimiche, Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite) e della Nato.
I 120 esperti dei Paesi Membri dell’OCSE e dei Paesi non membri riuniti in tale occasione hanno fatto il punto sulla divulgazione di informazioni e la comunicazione sui rischi degli impianti chimici alla luce delle minacce delle emissioni volontarie di sostanze chimiche. Le discussioni hanno interessato in particolare l’equilibrio da rispettare tra la necessità d’informare le popolazioni circostanti sui rischi degli impianti di prodotti chimici e sulla prevenzione dello sfruttamento di tali informazioni da terroristi per preparare attentati chimici.
Gli esperti hanno formulato le seguenti raccomandazioni:
il Sottogruppo dellOCSE sugli incidenti chimici si riunirà a Parigi dal 5 al 7 novembre 2003 per decidere di approcci pratici per dare un seguito a tali raccomandazioni. Per altre informazioni, i giornalisti possono contattare Marie-Chantal Huet, Direction de l'environnement dell'OCSE (tel. 33 1 45 24 79 03).
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